“Incontrarsi per riconoscersi”

Anno scolastico 2022/2023

Progetto di avviamento al dialogo interreligioso e culturale

Progetto Realizzato

Presentazione

Durata

dal 16 Novembre 2022 al 31 Maggio 2023

Descrizione del progetto

PREMESSA

Assistiamo in questi anni ad una modificazione del paesaggio educativo nel senso della complessità: ogni singola persona si confronta con la pluralità delle culture senza, tuttavia, avere strumenti adatti per comprenderle e metterle in relazione con la propria. In questo quadro composito ed eterogeneo di presenze culturali differenti, anche l’ambito delle differenze religiose ha assunto rilievo, creando una familiarità nel considerare la dimensione religiosa tra quelle non eludibili. Nell’ottica della didattica delle competenze, la scuola è investita da una domanda che comprende insieme l’apprendere e il saper stare al mondo: un sapere che intercetta il piano esperienziale, la vita. In questo scenario nuovo emutevole, la scuola ha il compito di promuovere la capacità di dare senso alla varietà delle esperienzecon cui gli alunni vengono in contatto, anche religiose. Il progetto “Incontrarsi per riconoscersi” nasce proprio dall’esigenza di aprire l’IRC ad un confronto con un mutato contesto scolastico, contribuendo “alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, dicomportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso”. Nella società plurale di cui la scuola è lo specchio più evidente, è importante fornire agli alunni gli strumentiper una reciproca conoscenza che aiuti, superando pregiudizi e paura del diverso (possibili fonti di intolleranza e fondamentalismo), a una convivenza pacifica che valorizzi le differenze. La propostaeducativa del progetto è rivolta a tutti gli alunni, che appartengano o no a una qualche confessionereligiosa e si manifesta come conoscenza e comprensione delle religioni presenti sul territorio, deiloro valori e dei diversi modi di vivere la propria fede.

Lo straordinario progresso delle comunicazioni ha reso più facile e veloce scambiare idee, pensieri, abitudini e mode da un angolo del mondo all’altro, annullando distanze di migliaia di chilometri. Masoprattutto perché da tempo il nostro Paese è un luogo di accoglienza per migliaia di immigrati che vengono in Italia dal sud e dell’est del mondo. Questa nuova realtà dovrebbe stimolarci a fare maggiore attenzione alle diverse religioni presenti nelle nostre città, sia a quelle “arrivate da poco”, sia a quelle che già da moltissimi secoli sono parte integrante della storia e della cultura italiana: l’ebraismo, le chiese cristiane diverse da quella cattolica. Purtroppo, però, l’Italia non è ancora veramente attrezzata per accogliere tutte queste diversità e spesso siamo portati a considerarle più come una minaccia che come una risorsa. La paura nasce dalla non conoscenza. Quando non siconosce l’altro ci si lascia guidare dai luoghi comuni e dalla diffidenza. La delicata situazioneinternazionale, la paura del terrorismo, il linguaggio spesso approssimativo dei mass media purtropponon fanno che erigere ulteriori barriere di reciproche incomprensioni. In questo momento è molto importante fare uno sforzo per superare i propri pregiudizi e andare al di là degli slogan e delleetichette. Per vivere insieme in pace, la tolleranza non basta.

Rispettare gli altri non è solo lasciarli tranquilli. È anche interessarsi a loro, conoscerli. Per far questo è necessario dotarsi di nuovi strumenti di comprensione. In passato i rapporti con le altre religioni erano una questione piuttosto teorica, che si poteva anche lasciare ai teologi e agli specialisti. Ora, essa si impone sempre più spesso nella vita di tutti i giorni. Come tutte le novità può creare qualchedifficoltà, ma è soprattutto un’opportunità straordinaria di arricchimento e di apertura.

Le religioni non sempre hanno dialogato tra loro; la storia ci insegna che si sono combattute nonpoche guerre e sacrificate non poche vite in nome di Dio, qualunque esso fosse. Per dialogointerreligioso perciò spesso si intendono gli incontri tra i “grandi della terra”, che cercano di mediaresituazioni di conflitto, o tra rappresentanti di istituzioni religiose differenti che si scambiano abbracci e parole di fratellanza. Gli Stati dell’Unione Europea da tempo sottolineano il ruolo positivo che ildialogo tra le fedi può svolgere all’interno delle loro società e la sua capacità di porsi come mezzo dipace in Europa e ai suoi confini, in particolare nell’area del Mediterraneo, la cui stabilità dipende anche dalla possibilità di convivenza tra religioni diverse. Nell’Italia di oggi, in cui, attraverso le migrazionie la globalizzazione, il mondo si mostra in tutte le sue sfumature culturali, etniche e sociali, il dialogo interreligioso acquisisce un’ulteriore valenza. Esso diventa un’esigenza dettata dall’aumento delle occasioni di incontro e degli spazi comuni. Non è purateoria, ma vera e propria pratica sociale. Il pluralismo religioso è quindi una realtà, non una scelta. La scelta sta nel decidere se prendere semplicemente atto dell’esistenza di altre religioni o se conoscerle e viverle, tra differenze e cose in comune, tra ciò che allontana e ciò che avvicina. Solo dopo una reale conoscenza reciproca è possibile abbattere gli stereotipi. È un percorso che parte dalla propria identità, perché per condividersi, senza paura, bisogna sentirsi sicuri delle proprie radici. Il dialogointerreligioso avviene innanzitutto fra persone, non fra religioni, dottrine o sistemi. Il dialogo si fa con le esperienze, attraverso la condivisione di un racconto, un canto, una preghiera, una danza, una cena, un digiuno, un silenzio. Per fare questo è innanzitutto necessaria un’educazione al dialogo, che ci consenta di “guardare” e “ascoltare” davvero l’altro. È un processo molto faticoso perché implica un viaggio nelle differenze e soprattutto dentro se stessi; significa, a volte, mettere in discussione le proprie categorie mentali e le proprie idee di mondo. Non è un cammino semplice. A volte ci sono limiti invalicabili, esperienze che non possono essere condivise. Altre invece ci si accorge di quanto simili e intrecciati siano i valori, i percorsi, le storie.

Scopo del progetto

 

La nostra scuola è sempre più impegnata ad attivare interventi funzionali ed efficaci per favorire lacultura dell’accoglienza, dell’inclusione sociale, religiosa e delle pari opportunità educative per tutti gli studenti. Costruire un rapporto di “empatia” significa infatti mettere in atto un contesto di reciprocitàin cui fondamentale è: conoscere, comprendere, relazionarsi.

Il dialogo interreligioso – unitamente al dialogo interculturale – è considerato nei documentidell’Unione Europea una pratica fondamentale per “dare un contributo significativo allo sviluppo di una “società libera, ordinata e coesa”, che sappia “superare l’estremismo filosofico e religioso, gli stereotipi e i pregiudizi, l’ignoranza e l’indifferenza, l’intolleranza e l’ostilità, che anche nel passato recente sono stati causa di tragici conflitti e di spargimento di sangue in Europa”. (Dichiarazione suldialogo interreligioso e sulla coesione sociale, adottata dai Ministri dell’Interno nella Conferenza diRoma di ottobre 2003 e fatta propria dal Consiglio Europeo, doc. 5381/04).

FINALITA’ DEL PROGETTO

Gli studenti avranno modo di:

  •    Favorire il dialogo interculturale e interreligioso, finalizzato alla reciproca conoscenza e rispetto fra lediverse confessioni religiose presenti a scuola, anche allo scopo di favorirne l’incontro e la cooperazione;
  •    Favorire la conoscenza delle culture e tradizioni Religiose nelle nuove generazioni, anche in un’ottica divalorizzazione e riconoscimento;
  •   Sensibilizzare sui temi del pluralismo religioso per favorire la partecipazione, lo scambio, lacondivisione e la conoscenza delle culture e delle tradizioni religiose, promuovendo una cultura dellareciprocità, del rispetto e di contrasto ai pregiudizi, alle discriminazioni e alle ghettizzazioni culturali oreligiose.

 

 

Inoltre il progetto si pone come finalità:

  •    Promuovere le potenzialità dell’alunno in modo che sia sempre il vero protagonista del processo diapprendimento.
  •    Fornire gli strumenti necessari al successo scolastico
  •    Favorire la socializzazione, la collaborazione, l’aiuto e il rispetto reciproco e quindi la costruzione disignificativi rapporti di conoscenza e amicizia
  •    Favorire la formazione integrale della personalità degli alunni, con riferimento alle aree morfologico-funzionale, intellettivo-cognitiva, affettivo-morale e sociale.
  • Favorire la costruzione dell’identità degli alunni
  • Arricchire il ventaglio delle opzioni possibili per il conseguimento degli obiettivi educativo-didattici proposti agli alunni
  • Consolidare e migliorare il rapporto di collaborazione con il mondo della scuola.

ABILITA’ E CONOSCENZE

  • Analisi, sintesi e valutazione delle conoscenze acquisite.
  • Individuazione dei problemi e delle soluzioni nei vari ambiti culturali.
  • Riconoscimento ed uso del linguaggio specifico dell’
  • intercultura e delle religioni.
  • Analisi di testi religiosi di varia provenienza culturale. Capacità di analizzare, comprendere e interpretare un tema o una questione di natura religiosa e culturale, ricondotta al suo specificoambito di appartenenza.
  • Capacità logico-argomentativa essenziale, all’interno di un contesto plurale intersoggettivo, nel rispetto di regole e posizioni diverse dalla propria.
  • Conoscenza di autori, correnti e problemi per orientarsi nei principali settori della ricerca religiosa e culturale: logica ontologia gnoseologia epistemologia  etica riflessione politica- estetica rapporti con il pensiero religioso.
  • Conoscenza di contenuti relativi a Cittadinanza e Costituzione svolti parallelamente a quelli di religione.

OBIETTIVI GENERALI DI APPRENDIMENTO

La proposta di un’educazione al pensiero critico, nelle scuole secondarie di primo grado, ha principalmente questi obiettivi:

  • Fornire strumenti di analisi, argomentazione e meta- cognizione, indispensabili per la comprensione di e della realtà, a partire dallo sviluppo delle capacità espressive
  •    Fornire strumenti di riflessione sui valori in un’ottica relazionale: se a restituirci valore e identità sono gli altri, è solo nel miglioramento delle abilità sociali (ascolto, rispetto dell’altro, convivenza civile edemocratica) che si può intraprendere una ricerca individuale di senso
  •  Aiutare nell’orientamento scolastico: il tasso di incidenza dei fallimenti scolastici nel primo bienniodelle scuole secondarie di secondo grado mostra dei limiti nella fase di orientamento durante la terzamedia: spesso i ragazzi intraprendono indirizzi inadeguati alle proprie attitudini, andando cosìincontro a insuccessi e alimentando la piaga della dispersione scolastica
  •       Stimolare non solo le capacità di ragionamento, ma in particolare quella dimensione del pensiero chericonosce un ruolo considerevole all’affettività, alle esperienze valoriali, alle emozioni. Attraverso questa modalità di pensiero che si traduce in azione è possibile dare senso e valore alla realtà
  •  Promuovere legami cooperativi, sperimentando modalità di interazione, comunicazione ed espressioneesercitate attraverso un atteggiamento riflessivo
  •     Valorizzare l’unicità e la singolarità di ogni partecipante
  • Gestire la   conflittualità   attraverso    l’interazione
  • solidaristica e il confronto con la diversità dell’altro
  •    Conoscere e comprensione dei processi che hanno generato la propria e le altrui culture e religioni
  •    Pervenire al possesso individuale e collettivo di valori in relazione ai diritti di ciascuno, al rispettodella propria storia e alla costruzione di quella comune
  •    Interiorizzare     conoscenze     ed     esperienze     che conducano al confronto e all’interazione fra diversi 
  • Acquisire di un atteggiamento solidale verso le altre persone ed in particolare nei confronti di quelle in difficoltà.

ATTIVITA’

Si privilegeranno attività come:

  • Sollecitazione degli interventi e degli interessi. Esercitazioni guidate.
  • Esercizi guidati a livello crescente di difficoltà. Studio guidato con l’aiuto dell’insegnante Giochididattici.
  • Conversazioni guidate per favorire la comprensione, l’arricchimento del lessico specifico.
  • Lettura e rielaborazione di testi per comprenderne il senso.
  • Conversazioni guidate per favorire l’esposizione di un argomento.

OBIETTIVI SPECIFICI DI APRRENDIMENTO

  • Esprimere le proprie opinioni e sensazioni sull’argomento discusso all’interno del gruppo dei pari
  • Osservare e descrivere un’esperienza, una sensazione o un pensiero, esplicitando le informazioni che ritengono maggiormente significative.
  • Valorizzare il proprio punto di vista su un dato argomento di discussione, comprendendo il pensiero altrui e allenando così la propria capacità di sviluppare empatia.
  • Individuare la struttura di un pensiero o di un concetto che viene posto alla loro attenzione, di esprimere verbalmente e operativamente  sensazioni, emozioni e pensieri riguardanti il tema proposto e di giocare mentalmente con concetti profondi appartenenti al campo di studio della filosofia e della scienza
  • Fortificare la propria autostima attraverso un riconoscimento che arriva loro direttamente dal gruppo dei pari.

METODOLOGIE E STRUMENTI 

L’educazione interculturale e interreligiosa può realizzarsi solamente attraverso pratiche didattiche che abituino gli studenti ad affinare un metodo di ricerca e di ragionamento fondato sul concetto di complessità. In un progetto educativo a carattere culturale e religiosa sono di rilievo gli approcci tematici trasversali e le attività interdisciplinari a livello operativo. L’azione educativa, per essere integrale, non deve riferirsi esclusivamente allasfera cognitiva, ma deve anche riguardare la sfera degli atteggiamenti e dei comportamenti; occorre “uscire dal monopolio della parola verbale”, per calarsi invece nelle metodologie attive e nelle esperienze, anche ludiche.

  • Coinvolgimento degli alunni nell’individuazione dei temi o problemi di ricerca con particolare attenzione alle rappresentazioni mentali dei bambini, all’ascolto, alla valorizzazione delle differenze.
  • Creare   condizioni   di   apprendimento   che   prevedano momenti di gioco, di attività pratiche, di tecniche che favoriscano il dialogo, la condivisione delle esperienze, la collaborazione.
  • Approccio critico alle problematiche, affrontate in modo trasversale e avvalendosi del contributo di più discipline.
  • Favorire l’interazione con soggetti esterni alla scuola ( genitori, esperti, agenzie, associazioni)
  •  Flessibilità e disponibilità a modificare il percorso in itinere.

STRATEGIE DIDATTICHE

Per stimolare la partecipazione e la motivazione degli alunni, è necessario ricorrere a varie strategie didattiche, adeguate alle diverse situazioni scolastiche

Esse permettono di:

·      Creare un contesto significativo, autentico e motivante per l’alunno.

·  Coinvolgere più capacità e abilità: capacità cognitive, affettive, linguistico- comunicative e sensoriali, rendendo l’apprendimento più duraturo.

–    Sollecitare il processo d’interazione e di socializzazione.

VALUTAZIONE

La valutazione va intesa come rilevazione complessiva del percorso e mira all’osservazione dellacompartecipazione dell’alunno al dialogo educativo: si valuta non tanto quello che lo studente SA ma COME lo sa, non si concentra su verifiche, compiti in classe, interrogazioni tradizionali, ma guarda a come lostudente cerca informazioni, a come struttura le conoscenze, a come le organizza in un documento, a come le presenta al docente o alla classe, a come riesce a collegarle con altri apprendimenti, a come si orienta nel lavoro, a quanto è puntuale, partecipe, motivato, quanto riesce ad essere AUTONOMO.

 

La valutazione formativa terrà conto dei seguenti parametri: 

INTERESSE: manifestare un metodo distudio personale e maturo, fondato sul ragionamento e sulla riflessione. Saper individuare ed applicare leprocedure necessarie per eseguire i compiti e organizzare il proprio tempo di lavoro.

PARTECIPAZIONE: partecipare alle attività, controllare le proprie emozioni e reazioni, collaborare alleattività proposte. RESPONSABILITA’: rispettare i tempi di consegna, essere costante negli impegni,riconoscere e correggere i propri errori. Utilizzo autonomo e costruttivo delle indicazioni e dei materiali forniti dai docenti. Puntualità nella consegna dei lavori assegnati.

CURIOSITA’: coltivare curiosità e interesse per argomenti nuovi, riprendere gli argomenti già trattati approfondendoli, saper implementare capacità diverse.

ALTRO: Instaurare un rapporto più responsabile e cosciente

con l’ambiente digitale, basato:

·  Sul rispetto di ogni forma di ascolto/comunicazione;

·  Su un uso più razionale e consapevole delle risorse digitali;

·  Sulla tutela della sicurezza e della privacy.

 

Inoltre, nella valutazione dei processi di apprendimento si terrà conto dei livelli nel raggiungimento dei

  Traguardi per lo sviluppo della competenza, in relazione ai differenti campi di esperienza

   Traguardi per lo sviluppo delle competenze culturali di base, anche con riferimento alle differenti discipline

    Traguardi per lo sviluppo delle competenze in educazione civica, con riferimento a quelle previste dal curricoloverticale dell’Istituto.

MODALITA’ ORGANIZZATIVE

Nel presente progetto il termine “religione”, perciò, è inteso in senso socio-antropologico come cultura di tipo religioso, riferito ad un ampio sistema di simboli e valori identitari significativi che influenzano l’agire umano. In tal senso, nel progetto, la valenza religiosa non viene considerata nei suoi aspetti fideistici contrapposti al laicismo della scuola, ma piuttosto come una risorsa di significati valoriali che può motivare gli alunni ad essa appartenenti a partecipare alle attività scolastiche di tipo culturale legittimandone l’etica ed i principi sottostanti.Da questo punto di vista, il prevedere diverse ottiche religiose all’interno della proposta didattica, amplifica l’orizzonte interculturale della scuola facilitando il confronto e il dialogo nel riconoscimento di molteplici alterità, e contribuisce a formare alunni e futuri cittadini come membri di una società plurale.

Nel nostro paese, la difesa della laicità della scuola garantisce il fatto di non prediligere alcuna religione ma di essere garante delle religioni di tutti, ed è senza dubbio il punto di partenza per costruire al suo interno un’ottica non escludente delle culture pluralistiche degli alunni presenti  sul nostro territorio.

In tal senso diventa utile nella didattica scolastica, laddove possibile, fare riferimento ai valori religiosi degli allievi e declinarli all’interno delle tematiche scolastiche affrontandole in un’ottica interdisciplinare ed interculturale. Il presente progetto, perciò, propone di approfondire, all’interno dell’approccio generale riferito all’educazione civica, le visioni specifiche dei riti delle tre religioni monoteiste storicamente presenti in Europa: Ebraismo Cristianesimo e Islam.

 Il nostro Istituto in quest’ottica interculturale e religiosa darà la possibilità a tutti gli studenti dipartecipare anche alle eventuali funzioni religiose legate al rito della tradizione cristiana cattolica e anche di altre religioni ed assicurerà, qualora ce ne fosse richiesta, delle attività didattiche alternative agli studenti di altro credo, nel rispetto di ogni cultura religiosa. In tal senso il responsabile di plesso e gli insegnanti di religione avranno cura di organizzare, volta per volta, quanto sopra in base allevarie esigenze.

Obiettivi

Gli studenti avranno modo di:

  •    Favorire il dialogo interculturale e interreligioso, finalizzato alla reciproca conoscenza e rispetto fra lediverse confessioni religiose presenti a scuola, anche allo scopo di favorirne l’incontro e la cooperazione;
  •    Favorire la conoscenza delle culture e tradizioni Religiose nelle nuove generazioni, anche in un'ottica divalorizzazione e riconoscimento;
  •   Sensibilizzare sui temi del pluralismo religioso per favorire la partecipazione, lo scambio, lacondivisione e la conoscenza delle culture e delle tradizioni religiose, promuovendo una cultura dellareciprocità, del rispetto e di contrasto ai pregiudizi, alle discriminazioni e alle ghettizzazioni culturali oreligiose.

 

 

Inoltre il progetto si pone come finalità:

  •    Promuovere le potenzialità dell’alunno in modo che sia sempre il vero protagonista del processo diapprendimento.
  •    Fornire gli strumenti necessari al successo scolastico
  •    Favorire la socializzazione, la collaborazione, l’aiuto e il rispetto reciproco e quindi la costruzione disignificativi rapporti di conoscenza e amicizia
  •    Favorire la formazione integrale della personalità degli alunni, con riferimento alle aree morfologico-funzionale, intellettivo-cognitiva, affettivo-morale e sociale.
  • Favorire la costruzione dell’identità degli alunni
  • Arricchire il ventaglio delle opzioni possibili per il conseguimento degli obiettivi educativo-didattici proposti agli alunni
  • Consolidare e migliorare il rapporto di collaborazione con il mondo della scuola.

Referenti

Partecipanti

Bambini e studenti della scuola dell’infanzia

Risultati

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